Sono stata per la prima volta a San Pietroburgo nel mese di ottobre 2019. Fin da subito, mentre percorrevo  le sue eleganti vie, le sue piazze, ho provato uno strano senso di familiarità. Non sembrava di essere in Russia, nella solita Russia intendo, c’era qualcosa che mi ricordava casa, Napoli in particolare.

Sembra strano paragonare una città partenopea a San Pietroburgo, ma la non proprio simpaticissima guida russa mi ha subito illuminato, svelandomi il perché di quella strana sensazione. A San Pietroburgo tutti conoscono l’architetto italiano Carlo Domenico Rossi (Napoli 1775- San Pietroburgo 1849). Russificato in Karl Ivanovič Rossi, figlio del maestro di ballo italiano Domenico Rossi e della ballerina Gertrude Ablöscher. Rossi fu uno dei più celebri architetti dell’Ottocento. Uno dei massimi esponenti del Neoclassicismo italiano in terra russa che a San Pietroburgo, insieme ad altri italiani, mise a frutto il suo ingegno e la sua creatività.  Divenne architetto di corte e gli furono affidati i progetti di ristrutturazione e di costruzione più importanti della città. E’ lui il napoletano che ha progettato San Pietroburgo. Fu lui a disegnare le strade, i palazzi e i quartieri della città, ispirandosi alle architetture napoletane. Sono numerosissimi gli edifici di San Pietroburgo da lui progettati ed edificati.  Ricordiamo il Teatro Aleksandrinskij, intitolato alla zarina, con la facciata simile al Teatro San Carlo di Napoli, la piazza principale della città, piazza del Palazzo, che ricorda la bellissima Piazza Plebiscito di Napoli. E ancora: piazza del Senato, piazza dei Decabristi, piazza Michailovskij, ora sede del Museo Russo, Piazza Ostrovskij, Piazza delle Arti, il Palazzo di Elagin. San Pietroburgo ha inoltre voluto omaggiare l’architetto napoletano dedicandogli una strada, la Via Rossi, in uno dei posti più suggestivi della città.

San Pietroburgo è una città affascinante, colta, imponente e raffinata.

Fu costruita nel 1703 da Pietro il Grande sul delta del fiume Neva. Residenza di zar russi, teatro di due rivoluzioni, vanta uno straordinario patrimonio architettonico ed uno dei complessi museali più prestigiosi al mondo per dimensione e opere custodite, l’Ermitage. Il suo centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 1990, racchiude i monumenti e gli edifici più belli da visitare. La Cattedrale di Sant’Isacco, la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, il Palazzo d’Inverno, il magnifico edificio in stile barocco dalla facciata verde costellata da colonne bianche, le cui sale ospitano il Museo dell’Ermitage. E ancora la lunghissima Prospettiva Nevskij, cuore pulsante della città, con i suoi eleganti palazzi, cinema, negozi e locali.

Il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo

Il Museo è uno dei più grandi musei al mondo, nonché uno dei più belli in assoluto dal punto di vista architettonico. La storia del Museo viaggi di pari passo con quella della città.

Residenza degli Zar per oltre duecento anni, crocevia di artisti, architetti, intellettuali, musicisti chiamati da tutta Europa, con la Rivoluzione d’Ottobre il grandioso Palazzo divenne sede del museo, di proprietà dello Stato. Custodisce un immensa collezione che comprende più di tre milioni d’opere d’arte e manufatti della cultura mondiale realizzati tra l’Età della pietra ed il Ventesimo secolo. Solo una parte di essi (circa 60.000 pezzi) è esposta e  visibile al pubblico. Solo un decimo dei tre milioni di opere di valore inestimabile custodite nei sotterranei dell’Hermitage, catalogati ed ordinati in pesanti casse di legno di betulla. Vanta la più grande e importante collezione di quadri al mondo, inclusi alcuni capolavori di Caravaggio, Raffaello, Leonardo da Vinci, Rembrandt, Rubens, Van Gogh, Matisse, Renoir, Cezanne, Picasso. Vale la pena visitare San Pietroburgo anche solo per ammirare i capolavori esposti nell’Hermitage. E’ stato calcolato che occorrerebbero ben 11 anni per visitare l’interno dell’Hermitage, se si dedicasse un solo minuto di tempo per ammirare ogni opera esposta!

Il Museo Fabergè (assolutamente da non perdere)

Il Museo Fabergé si trova nel  sontuoso Palazzo Shuvalov, sulle sponde del fiume Fontanka. Espone una straordinaria collezione d’arte ornamentale e decorativa, oltre che una collezione di icone precedentemente appartenute alla famiglia imperiale.

Ho insistito molto per visitare questo piccolo Museo, non sempre inserito nei tour classici della città. Ho sempre desiderato conoscere la vera storia delle Uova Fabergé,  famose in tutto il mondo per la loro sontuosità ed il loro valore culturale e storico. 50 uova create per la famiglia imperiale tra il 1885 e il 1916 da Peter Carl Fabergé, mastro orafo russo. Nel 1885  lo Zar Alessandro III commissionò un uovo gioiello come regalo di Pasqua per la sua giovane moglie: il primo uovo Fabergé. Divenne così una tradizione creare le uova, due ogni anno, da dare in regalo alle mogli e madri dell’aristocrazia.

Oggi, di queste uova, appena ventuno sono ancora in Russia, per la maggior parte in esposizione nel Palazzo dell’Armeria del Cremlino di Mosca. Durante la rivoluzione russa, dopo la caduta della famiglia Romanov, molte delle uova imperiali furono saccheggiate e disperse in tutto il mondo. Alcune fanno parte di collezioni private, altre collezioni più piccole sono nel museo delle Belle Arti della Virginia, nel museo di New Orleans dell’Arte e in altri musei nel mondo; altre ancora sono sparite senza lasciare traccia. Nel mese di febbraio del 2004 l’oligarca e imprenditore russo Viktor Vekselberg, acquistò e riportò in Russia, nove uova precedentemente possedute dall’editore americano Malcom Forbes. Grazie a questa operazione, il Museo Fabergé esibisce oggi nove uova di Fabergé originali, appartenute alla famiglia imperiale.

HO PROVATO IL KHACHAPURI!

La cucina tradizionale russa è legata alla storia del popolo russo. Ha subito le influenze delle culture presenti nelle varie regioni del Paese e ha inglobato in sé molte pietanze proprie di varie altre nazionalità.

Un’amica russa mi ha consigliato di provare un piatto tipico georgiano che consiglio spassionatamente, il Khachapuri, il cui primo assaggio, caldo, soffice e delizioso è impossibile da dimenticare. Si tratta di una focaccia ripiena, fatta con farina e yogurt o kefir, con all’interno formaggio, uova e altri ingredienti vari. Si trova in una grande varietà di forme e dimensioni, dalla classica a barca ripiena di formaggio e uova a quella più semplice, senza uova. Ogni regione e ogni famiglia prepara la sua ricetta personale ed è presente praticamente in tutti i ristoranti. Buonissimo.

 

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