Da queste parti un caffè non dura mai il tempo di un caffè. Rito vuole che si chieda della famiglia e di come sta la nonna…
Mangiare in Italia e al Sud in particolare, non vuol dire solo cibarsi, ma soprattutto condividere, ascoltare, bere, fare affari, ridere, piangere. Una vita nella vita. Non si esce mai di casa senza fare colazione (ragazzo o manager che tu sia, hai bisogno di energia, sennò stai sciupato…), a pranzo si mangia tardi, in genere verso le due. Se ti invitano nelle loro case, preparati a partecipare ad un vero e proprio rito religioso, che inizia ancor prima di entrare. Guai a non seguire alcune regole secolari non scritte, ma cementate nelle tradizioni. Un sacrilegio non portare un dono, che siano pastarelle, fiori o vino, destinati alla padrona di casa, che ha cucinato per te, cosi come non mangiare ciò che è stato cucinato.
Le allergie o intolleranze sono poco gradite e tipiche del Nord. L’ospite è sacro e lo si omaggia cucinando per lui ed apparecchiando con il servizio buono (tovaglie, piatti, posate e calici del matrimonio).
Seduti a tavola, si ringrazia ancora il Signore e poi si fa sfoggio di tutti i piatti tipici della cucina locale. Apoteosi del godimento! Se il giorno è festivo non ci si alza prima delle 18.00, pranzo e cena coincidono. Se feriale, non prima di un’ora, ora e mezzo.
E’ tutto un susseguirsi di sapori, colori, aromi dolci e salati, che termina con gli uomini che fumano e bevono l’amaro locale e le donne che lavano i piatti, bada bene, non perché relegate in cucina, in quanto femmine e servili. L’ho capito solo stando qui.
Non tutti possono lavare i piatti dopo pranzo…
Tradizione vuole che lo facciano solo le figlie di chi ha cucinato e le persone più intime, poiché, come la tavola, anche la cucina, intesa come luogo fisico, è sacra e gli uomini non vi sono ammessi. Qui fumando e bevendo, le donne possono “inciuciare” (chiacchierare di gossip, intrallazzi e pettegolezzi), senza essere disturbate, sotto lo sguardo vigile e attento della matrona di casa, che sentenzia dal suo trono, su ogni accadimento familiare e locale.
Nulla da invidiare ai salotti romani e milanesi. Si parla di vita vera, così come di Angelina Jolie e spesso, a sorpresa, mentre inizi a giocare a carte (qui si gioca in ogni periodo dell’anno, non solo a Natale) arriva la parrucchiera che a turno, tra una chiacchiera e un’altra, ti rimette a nuovo, manicure, trucco, capelli. Cortesia offerta dalla padrona di casa, che scandisce i ritmi della domenica, assecondando abitudini secolari e mode locali.
Interessante questo progetto, se ho ben capito si pranza i cena in case private, cosa molto interessante.
Grazie
Caro Vittorio si è vero. Sono esperienze di vita vissute da queste parti. La gente è molto ospitale anche se non sei del posto. Vedrai che si riprenderà a viaggiare e sarà bellissimo…